Gestire il dominio

Il dominio comunica l’immagine dell’azienda. È importante che sia facile da ricordare. Dovrebbe essere breve e contenere o il nome del marchio o una keyword che indichi il settore di appartenenza o il prodotto - servizio proposto. 

Meglio non utilizzare nel dominio, a meno che non ci sia alternativa, acronimi o trattini (- o _).

Un sito web si definisce multilingue quando offre i contenuti in più lingue e multiregionale se si rivolge espressamente a utenti di diversi Paesi. 

Per far capire a utenti e motori di ricerca che il sito è espressamente destinato a un Paese utilizza un ccTLD (country-code Top-Level), ad esempio: www.forzato.IT e lo strumento di targeting geografico di "Strumenti per i Webmaster" per indicare a Google che il tuo sito è rivolto a quel Paese (non utilizzare il targeting se il sito si rivolge a più Paesi).

Siti multilingue

Le aziende italiane che operano con l'estero di solito registrano, se disponibili, almeno due domini

  • il dominio di primo livello generico (gTLD) www.forzato.COM (oppure .EU)
  • il dominio di primo livello nazionale generico (gccTLD) www.forzato.IT.

In caso di sito bilingue è possibile utilizzare il .COM per divulgare i contenuti in lingua inglese e il .IT per la versione italiana. 

In caso di siti multilingue, i contenuti in ogni lingua vanno su URL diverse. Google determina la lingua della pagina in base ai suoi contenuti, ma è meglio strutturare URL che segnalino la lingua tramite:

  • sottodomini con gTLD (http://IT.forzato.com | http://EN.forzato.com | http://DE.forzato.com) che consentono una semplice separazione dei siti
  • sottodirectory con gTLD (www.forzato.com/DE), ma la separazione dei siti è più complessa.

Ovviamente il tutto va disegnato in modo da poter analizzare non solo le statistiche complessive di tutte le istanze del sito, ma anche i trend di ogni singola istanza (anche se non esiste una esatta corrispondenza tra lingua parlata e mercato geografico).

Nuovi domini nTLD

Le nuove estensioni generiche che affiancano i tradizionali TLD (.com, .net e .org) - denominate nTLD - potrebbero rivoluzionare il sistema dei nomi a dominio. Le nuove estensioni generiche che l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers periodicamente rilascia possono essere anche "prenotate".

Termini generici o nomi propri, immediati e facili da ricordare, gli nTLD sono un valido strumento di marketing per affermare la presenza e aumentare la visibilità online dell’azienda.

Sono già più di 400 le nuove nTLD rese disponibili e oltre 3 milioni i domini attivati. Adottando le nuove estensioni, un’azienda può presentare in maniera  più puntuale il suo business, assicurare una maggior protezione al marchio, migliorare il posizionamento organico sui motori di ricerca (specificando l’ambito di attività aziendale, gli nTLD facilitano una corretta indicizzazione).

Gli operatori con l’estero dovrebbero:

  • registrare il proprio marchio o denominazione sociale come domain name scegliendo tra i “classici” .com, .org
  • adottare estensioni ccTLD corrispondenti ai mercati obiettivo (.es, .fr, .de...)
  • utilizzare i nuovi nTLD che contengono parole chiave rilevanti e pertinenti per l’azienda (.international, .company, .technical, .fashion, .equipment).

Nella fase di lancio ("Sunrise") delle nuove estensioni nTLD, per evitare il rischio di violazioni, le aziende che hanno registrato il marchio d’impresa presso UIBM, UAMI, o WIPO possono registrare il marchio presso il database "Trademarks Clearinghouse" che offre una corsia preferenziale nella registrazione di nTLD identici al proprio marchio e un servizio di alert nel caso in cui avvenga una registrazione da parte di terzi di nomi a dominio identici al proprio.

Il sito Register.it offre:

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