Tra i giovani si consolida l’impiego delle piattaforme online: il 93% utilizza WhatsApp, il 79,3% YouTube, il 72,9% Instagram e il 56,5% TikTok.
La rilevazione Censis dei consumi mediatici degli italiani nel 2023 evidenzia che
Tra i giovani (14 - 29 anni) si consolida l’impiego delle piattaforme online:
In lieve flessione, oltre a Facebook (passato dal 51,4% del 2022 al 50,3%), anche Spotify (dal 51,8% al 49,6%) e Twitter (dal 20,1% al 17,2%). Telegram arretra dal 37,2% del 2022 al 26,3% del 2023 e Snapchat dal 23,3% all’11,4%.
Nel 2023 oltre al calo dell’utilizzo delle fonti d’informazione tradizionali a favore di quelle digitali, si è evidenziato un nuovo trend che vede l’ingresso di alcuni social network nella categoria delle fonti d’informazione.
Il report Censis evidenzia: l’ulteriore calo di Facebook che passa dal 35,2% del 2022 al 29,7% (-5,5%); l’ascesa dei motori di ricerca, il mezzo d’informazione più cresciuto nell’ultimo anno (+6,2%) con il 29,6% delle preferenze; un contraccolpo sul versante dei siti d’informazione (16,2%) che perdono il 3,1% e dei quotidiani digitali che sono passati dal 14,3% all’11,8%.
Degno di nota l’exploit di YouTube come fonte d’informazione che dal 2019 al 2023 ha registrato un incremento del 6,6%, per assestarsi nell’ultimo anno su un’utenza pari al 18,5%. Instagram è considerato dal 15,3% degli utenti una fonte d’informazione a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda le notizie preferite, si confermano sul podio la politica nazionale con il 32,1% delle preferenze, le notizie di life style (31%) e di sport (29,2%).
A livello di credibilità la radio si conferma stabilmente in testa, con il 70,3% delle persone che la ritengono molto o abbastanza affidabile; la televisione passa dal 68,0% al 67,7% delle valutazioni positive; in risalita la reputazione dei quotidiani, sia cartacei che online, che ottengono il 63,9% dei consensi. È migliorata la situazione dei media digitali, in quanto sia siti web (esclusi i quotidiani online), blog e forum online (44,8%) che i social network (32%), registrano per il primo anno un inaspettato miglioramento con una crescita rispettivamente del 2,3% e dell’1,6%.
Fonte: Censis
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