La comunicazione è sempre più rilevante e centrale per il successo delle imprese in quanto ha un forte impatto sul posizionamento e sulla reputazione del marchio. Non è più una delle tante funzioni aziendali, diventa funzione trasversale a tutte le attività, contribuendo a trasformare le aziende.
La centralità della comunicazione digitale nasce dall’evoluzione dei comportamenti dei consumatori che oggi vogliono identificarsi e vivere nell’universo simbolico rappresentato da un prodotto. Il pubblico è evoluto, è curioso, ama consumare in modo consapevole e responsabile. Vuole conoscere ciò che sta dietro un’azienda e un prodotto d’eccellenza.
Un’azienda che opera in diversi mercati deve gestire il dialogo con interlocutori che, oltre a parlare una lingua diversa, possono appartenere a culture anche molto lontane dalla nostra. Le analisi di gradimento, i sondaggi, il monitoraggio del traffico del sito e dei post sui social offrono informazioni utili a definire gli argomenti da proporre, i canali e i motori di ricerca da utilizzare nei vari paesi di riferimento.
Una pessima traduzione uccide un sito
La capacità di tradurre non è una diretta conseguenza della conoscenza di una lingua straniera, è una competenza a sé. Compito del traduttore è rimanere il più possibile fedele all'originale: non tradurre letteralmente, ma rendere perfettamente quanto esposto in partenza.
Una cattiva traduzione dei testi di un sito trasmette all’utente scarsa precisione e provoca perdita di credibilità e autorevolezza.
Soprattutto quando il sito ha molte lingue e tanti prodotti, un lay out di presentazione del prodotto chiaro, con immagini, disegni, dati numerici e icone è un ottimo alleato. Home di sezione sintetiche, con un’immagine e un link diretto a ogni linea di prodotto, aiutano l’utente ad orientarsi e consentono ai traduttori di curare con attenzione i testi essenziali.
Quali lingue utilizzare?
L’inglese, seguito dal cinese, è la lingua più gettonata in Rete. Lo spagnolo è parlato da più di 400 milioni di individui ed è diffuso in tutti e cinque i continenti: è la prima lingua nella maggior parte dell’America Latina e Centrale, ma anche in molte parti degli Stati Uniti. Quindi il binomio inglese + spagnolo garantisce ampia copertura dei mercati strategici per il made in Italy.
L’inglese è un idioma conciso, che utilizza frasi brevi. La buona scrittura inglese è chiara, stringata, snella. Il superfluo è malvisto. L’italiano ricerca uno stile ricco di vocaboli, dà maggiore enfasi alle frasi e utilizza spesso proposizioni lunghe anche tre o quattro righe.
In inglese il significato di una frase dipende in larga misura dall’ordine delle parole di cui si compone; l’italiano è più flessibile.
L’inglese che rispecchia troppo da vicino lo stile italiano, risulta ampolloso e pesante. Per questo in una traduzione dall’italiano all’inglese è spesso richiesta la ristrutturazione delle frasi. Nel tentativo di togliere il “superfluo” non bisogna però perdere le sfumature e il tono del testo di partenza.
Già nella redazione dei testi in italiano conviene puntare alla semplicità, all’immediatezza di lettura:
- frasi brevi
- un concetto per volta
- engagement al posto dell’enfasi.
Curare i documenti tecnici
Per produrre un testo d’arrivo leggibile, coerente, che restituisca il pieno significato, bisogna valutare i livelli su cui si articola il testo di partenza, cogliere e restituire gli aspetti descrittivi. Una traduzione tecnica deve essere succinta per evitare di implicare più del necessario.
Quando si trova davanti alla traduzione di un termine tecnico, un utente esperto deve trovarlo naturale e deve poter risalire subito al termine originale (è comunemente usato nel settore?). Deve essere l'unica traduzione possibile del termine. Bisogna inoltre restare omogenei nel tempo con le traduzioni già fatte, in quanto traduzioni non coerenti diventano fonte di confusione per l'utente.
Il modo migliore per incrementare il tasso di conversione è avere contenuti che parlino direttamente con le persone che utilizzano quella determinata lingua.