Il ruolo delle parole chiave in una strategia SEO

Le parole chiave rappresentano una finestra su ciò che gli utenti cercano nel web e possono aiutare a indicizzare un sito sui principali motori di ricerca. 

Le tecniche per sfruttare al meglio le parole chiave si sono modificate negli ultimi tempi per seguire l’evoluzione del search marketing e soddisfare le nuove abitudini degli utenti.

Negli anni 2000, le parole chiave rappresentavano lo strumento fondamentale e imprescindibile per consentire a una pagina di raggiungere le prime 5 posizioni dei risultati proposti dai motori di ricerca per un determinato argomento.

In quel periodo, anche Google indicizzava il tag meta keywords. Con il tempo però i content manager si sono progressivamente allontanati dall’esperienza dell’utente per concentrarsi a catalizzare l’attenzione dei motori di ricerca. Nel 2009 Google, che non ama gli abusi e interviene sempre con decisione, ha smesso di indicizzare i meta keywords.

Più recentemente, si è molto discusso sull’importanza di utilizzare i sinonimi delle parole chiave di interesse per conquistare ulteriore visibilità nelle SERP’s dei motori di ricerca, o sull’opportunità di utilizzare più parole chiave per esprimere un concetto.

Nel frattempo l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, gli utenti hanno affinato le loro capacità di interagire con i sistemi di ricerca on line e si sono imposti i social, gli smartphone e l’e-commerce. È quindi opportuno porsi almeno due domande:

  • “Come vengono “lette” oggi le parole chiave dai principali motori di ricerca?”
  • “Quali fattori di ranking adotta Google per selezionare le più rilevanti e interessanti fonti informative?”

A pagina 18 delle “Google Quality Raters Guidelines” troviamo conferma del fatto che le pagine web non vengono indicizzate in base alla rilevanza delle parole chiave che contengono, ma considerando a livello di autore / sito:

  • la conoscenza dell’argomento (Expertise)
  • l’autorevolezza (Authority)
  • l’attendibilità (Trustworthiness).

A pagina 29, tra le cause principali che abbassano il rating di una pagina web ritroviamo la mancanza di E – A – T.

Le search quality guidelines ribadiscono che ogni pagina è giudicata in base alla sua capacità di soddisfare pienamente le esigenze informative di un visitatore proveniente da un motore di ricerca.Nessun utente decide mai di cliccare un link in una pagina SERP’s in base alla rilevanza delle parole chiave che contiene, ma in base al valore atteso in termini di user experience.

Non è un caso che le pagine dal taglio divulgativo guadagnino maggior visibilità rispetto a quelle "business" che puntano semplicemente a spingere la vendita di un prodotto o servizio. I risultati organici dei motori di ricerca contengono quasi sempre nelle prime posizioni, pagine che risolvono un problema, danno un consiglio utile, offrono spunti di attualità (e per questi stessi motivi vengono anche riprese da siti terzi, guadagnando ulteriore popolarità).

È quindi importante identificare subito l'intenzione / scopo dell’utente e concentrarsi nel soddisfare al meglio tale user intent. Questo approccio è anche in sintonia con quello adottato da Google (fornire il miglior contenuto nei risultati proposti agli utenti) e porta indubbi vantaggi. L'idea è quella di creare valore per l'utente, prima di chiedere in cambio qualcosa ai motori di ricerca.

Come inserire le parole chiave

Non è più sufficiente identificare un elenco di parole chiave da inserire nel campo meta keywords, o creare una informativa attorno a una parola chiave. E non si tratta più di selezionare X parole chiave per creare X pagine web.

Una strategia SEO attuale punta a costruire un sistema organico di contenuti rilevanti che contengano un gruppo di parole chiave coerenti e pertinenti. E per farlo, considera più termini per una singola pagina e utilizza con oculatezza e precisione chirurgica i meta tag attualmente più rilevanti: title e description in primis.

Ad agosto 2016 Google ha introdotto un aggiornamento che aumentato lo spazio a disposizione dei content manager:

  • nel title il limite passa dai precedenti 50 - 60 caratteri a 70 - 71 caratteri (possibilità di inserire una o due parole in più)
  • nel meta description ha aggiunto una terza riga e ha aumentato a 100 i caratteri per riga (opportunità per spiegare di cosa parla la pagina web, o per inserire il numero di telefono o l’indirizzo per chi serve consumatori locali).

In questa prospettiva è limitante ragionare in termini di obiettivi raggiunti dalla singola parola chiave, dobbiamo allargare il monitoraggio e considerare anche il comportamento dell’utente all’interno del nostro sito. È rimbalzato via, o ha approfondito la navigazione? Tempo di permanenza? Quali contenuti?...

FonteSearch Engine Journal

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