La riprogettazione del logo è un modo per:
- segnalare un’evoluzione dell’azienda (si amplia l’offerta di prodotti o servizi, si aprono nuovi mercati esteri, si acquisisce un nuovo partner)
- rivitalizzare un’immagine con grafica datata, non più rappresentativa
- inserire un pay off efficace (utile anche a livello di indicizzazione).
Semplicità e riconoscibilità
La semplicità rende un logo facilmente riconoscibile e memorizzabile. Il logo va declinato in varie versioni, anche in bianco e nero; deve essere leggibile anche se riprodotto in spazi limitati.
Il logo dovrebbe raccontare una storia, rappresentare un gruppo di persone e un’organizzazione con determinati valori. Per questo non è sufficiente un progetto graficamente ineccepibile, bisogna comunicare un’identità.
Non seguire troppo i trend grafici del momento, che variano rapidamente. “Che impressione farà, tra 10 anni, il mio logo?” Questa è una buona domanda per realizzare un progetto capace di durare nel tempo.
Pay Off
Il Pay Off (frase di chiusura) è l’elemento verbale che accompagna il logo di una azienda o di un prodotto. Lo troviamo sempre accanto al marchio come un piccola frase che ne esplica il significato. Riassume in modo lapidario l’essenza dell’azienda: facile da ricordare, mette in risalto le qualità del servizio, la rilevanza distintiva.
Il payoff non è uno slogan! Completa l’identità di un brand rendendolo riconoscibile. Alcuni esempi: Dove c’è Barilla c’è casa, Galbani vuol dire fiducia, Think different (Apple), Connecting People (Nokia).
Errori da evitare
- L’errore più grande è quello di toccare un logo con un’identità precisa che non ha bisogno di modifiche. Meglio chiedersi: quando affrontare il restyling?
- Non sottovalutare la relazione che i clienti hanno con il brand – logo. Drastiche modifiche all’immagine, ai colori, o alla font possono creare disorientamento e far perdere il messaggio e i valori fondanti.
- Non confondere il pay off con il claim, o slogan - promessa, di una campagna promozionale.